Episode Transcript
[00:00:01] È un rapporto strano quello tra l'uomo ed il futuro.
[00:00:04] Il rapporto tra l'infinito, intrinsecamente contenuto nel significato di futuro, ed il finito, un concetto intrinsecamente contenuto nel significato di vita, di morte.
[00:00:14] Il contrasto tra le ambizioni di infinito dell'essere umano e la finitezza della sua esistenza è da sempre l'origine di problemi, dei più esistenziali e più concreti.
[00:00:23] Pensate solo ai danni provocati dall'uomo pensando di disporre senza limiti delle risorse del mondo che lo ospita.
[00:00:29] Il futuro, giorno dopo giorno, diventa sempre più spaventoso, tra guerre e malattie, è una terra che continuiamo ad inquinare e deturpare. Dedicare la propria vita a costruire il futuro sembra, quindi, a qualcuno un paradosso.
[00:00:41] Perché sacrificare parte del presente, ciò di cui veramente possiamo disporre e godere qui, ora, in funzione di qualcosa che siamo consapevoli che, nella migliore delle ipotesi, vivremo peggio di adesso, più vecchi, in un mondo che stiamo rendendo sempre meno ospitale?
[00:00:57] Sono domande che mi pongo spesso e alle quali ovviamente ai 24 anni di vita non ho ancora trovato risposta e quanti danni che ho commesso nel tentativo di farlo.
[00:01:05] Per fortuna ci sono persone più sagge di me che possono indicarmi la strada.
[00:01:10] Ci sono tre parole che sopravvivono da secoli pronunciate da San Benedetto circa 1500 anni fa.
[00:01:16] Ora et laboro.
[00:01:19] Il lavoro, lo comprendo bene, mi aiuta la fisica nel farlo.
[00:01:23] Il lavoro è ciò che diventa nel presente l'energia, è ciò che lega la forza ed il tempo, è l'arma che abbiamo nel nostro sistema finito di combattere l'inesorabile incedere dell'entropia, del caos, di ciò che non è ordine e informazione.
[00:01:38] Con la preghiera invece la questione è decisamente più complicata, almeno per me.
[00:01:42] Non ho mai capito cosa facessero tutte quelle persone intorno a me che ripetevano incessantemente quel fiume di parole rivolte ad un'entità invisibile ed intangibile, parole che vedevo perdersi nel vuoto.
[00:01:53] Non l'ho capito tuttora, ma osservando da vicino qualcosina credo di averlo scorto.
[00:01:58] Quello che vedo nella preghiera è la contemplazione. Cogliere e respirare la realtà, il presente e il passato.
[00:02:04] Vedere, non guardare. Sentire, non udire.
[00:02:08] Non a caso la preghiera si sposa con la musica, l'arte più astratta, la forma di comunicazione che non comunica niente se non contemplata.
[00:02:16] Poi nella preghiera vedo altro, vedo tanta gratitudine. Gratitudine del proprio viaggio e delle persone con cui si è compiuto. E forse questa può essere davvero la risposta alle domande che mi sono posto.
[00:02:27] E con queste riflessioni, che valgono meno di un libro di antropologia scritto da Vannacci, sono partito per un'esperienza di cooperazione internazionale in Tanzania.
[00:02:37] Si dice Tanzania, sì, e non Tanzania. Lo so. Ci sono rimasto male anch'io.
[00:02:42] Sono partito per raggiungere un posto che è il centro del mondo, ma sembra il confine.
[00:02:47] Quel posto è la regione del Rukwa, non lontana dalla Rift Valley, il luogo dove sembra essersi originata la nostra specie.
[00:02:54] È un luogo di elefanti, di zebra, di giraffe e di leoni. È un luogo di avocado e guava.
[00:02:59] È un luogo di cipati e ugali.
[00:03:01] È un luogo di persone, esseri umani, che sanno farti sentire a casa sempre e subito.
[00:03:08] Nella regione di Dirucqua, non lontano da Sumbawanga, sorge il monastero di Vimua.
[00:03:12] È un monastero benedettino, uno di quei monasteri benedettini che dopo la caduta dell'impero romano, a suon di Horet Labora, han tenuto insieme le fondamenta dell'Europa e l'hanno ricostruita nella forma che conosciamo.
[00:03:25] Non sono partito da solo, con me altri 14 volontari di Golfini Rossi, la nostra associazione. Golfini Rossi lavora con i monasteri di Vimua per costruire il futuro che si merita con la regione.
[00:03:34] Lavora per migliorarne l'assistenza sanitaria, l'istruzione e l'utilizzo delle risorse di cui è ricchissima ma che non riesce a sfruttare.
[00:03:42] Cercando di trovare un titolo a questo podcast ho chiesto ad un monaco la traduzione della parola futuro in swahili.
[00:03:47] La risposta mi ha spiazzato.
[00:03:51] Una traduzione univoca della parola futuro in swahili non esiste.
[00:03:56] Il monaco a cui l'ho chiesto, Ponziano, una specie di supereroe, mi ha fornito invece una perifrasi.
[00:04:03] Siku Zanbele. I giorni che verranno.
[00:04:07] E così ho scelto questo titolo, un titolo che nega qualsiasi logica editoriale, e per questo ringrazio unigeradio per aver chiuso un occhio, ma che racchiude in sé una domanda tremendamente affascinante.
[00:04:18] Perché in Swahili la parola futuro non esiste?
[00:04:23] Proveremo a capirlo insieme, da martedì 10 settembre, mentre vi racconterò cosa succede in questo angolo di mondo.
[00:04:30] Non mi resta che augurarvi buon viaggio, quindi...
[00:04:33] safari in gema!
[00:04:54] Niente più per lei!
[00:05:09] Siku Zambele è un podcast prodotto da Unigil Radio per Golfini Rossi, scritto e raccontato da Luca Mignacco. Le grafiche sono di Francisco De Marchi.
[00:05:19] Vuoi sostenere l'attività di Golfini Rossi?
[00:05:22] Devolvi il tuo 5x1000 firmando nella tua dichiarazione di erediti il riquadro dedicato al sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative.
[00:05:30] Scrivi poi il codice fiscale di Golfini Rossi a TS 93040170156. Grazie.